CV di CV

In questo giorno di gloria nasce Wikipedia, ed è giusto renderle omaggio. Grazie a Wikipedia, anche se in tanti continuano a torcere il naso, siamo tutti più informati e colti. Sì, colti. Perché è vero che l’enciclopedia online contiene tante inesattezze. E’ vero che, quando si inerpica per i sentieri scoscesi della filosofia o della scienza, è capace di riassumere improbe ricerche di inarrivabili cervelloni in poche righe, e con risultati ridicoli… Tutto quello che volete, ma sull’altro piatto della bilancia ci sono dati di fatto inoppugnabili. Per esempio, se a cena vi capita di discutere di Giacomo Leopardi (certo non è che capita sempre, a meno che non siate a tavola con Calderoli) e non ricordate in che anno ha scritto lo “Zibaldone”, zac! Wikipedia è lì, andate in rete e trovate tutto. E anche il vostro commensale – il vostro compagno di liceo rimandato ogni anno in italiano – avrà fatto una ripetizione a gratis, e magari la data non se la scorderà più…

Tutto questo per dire che, in sostanza, anche il mio CV è su Wikipedia. In qualche occasione mi è capitato di doverne esibire altri “ufficiali”, tipo questo, ma non contano niente (d’altronde, i CV non contano mai niente, per fortuna). Anche nel mio piccolo caso, conta quello che dice Wikipedia. Con inesattezze e tutto il resto.

ps. Naturalmente lo “Zibaldone” non è stato scritto in un anno preciso, ma nell’arco di una quindicina d’anni. Da Wikipedia: “Lo Zibaldone, o col titolo completo Zibaldone di pensieri, è un diario personale che raccoglie una grande quantità di appunti scritti tra il 1817 e il 1832 da Giacomo Leopardi, per un totale di 4526 pagine”.