Al mare!

Il post di ieri ha provocato diverse reazioni. Alcune sono comprensibili: politici e candidati alle elezioni non sono d’accordo con me (vorrei vedere!). Altre mi colpiscono di più. Sono quelle dei militanti, di amici che conosco da tempo, che hanno visto nella mia dichiarazione di non-voto una specie di diserzione. Con loro mi fa piacere continuare la discussione, già avviata massicciamente sul blog e su Facebook.

Non mi sento un disertore perché non vedo una guerra in corso. Non vedo eserciti contrapposti, squadre in campo, per obiettivi che non siano di puro potere personale o di gruppo. Non ho nulla contro il potere. Ma il potere va conquistato e gestito con una duplice ambizione. Quella personale (legittima, umana, è tra le molle che fanno girare il mondo) deve avere sempre come sfondo una “grande ambizione”, così la definiva Gramsci: un progetto, un’idea, un obiettivo.

Ora, sapete tutti cosa succederà il giorno dopo le elezioni, già ne parlano i giornali. Succederà che se il Pd prenderà 7-8 punti percentuali IN MENO rispetto al 2008, Franceschini lo riterrà un successo, continuerà a fare il segretario, e i maggiorenti del Pd se lo terranno lì fino alla prossima frana, incapaci di darsi una nuova, vera leadership. Nel frattempo Berlusconi continuerà a regnare indisturbato. Vi sembra questo un progetto da sostenere e/o avallare?

A me sembra un disegno cinico, soprattutto perché fonda su un vero e proprio ricatto: o voti noi, o finisci nelle braccia di Berlusconi. Fino a quando e perché gli elettori del centrosinistra devono subirlo, questo ricatto? Io penso, da ex e aspirante elettore di un centrosinistra riformista, moderno e civile, che questa perversa spirale vada spezzata. Non voglio più votare turandomi il naso. Tutto qui.

Qualcuno dice: ma come fai a non vedere le differenze tra gli schieramenti e le persone, per esempio alla provincia di Napoli? Bene, vediamo. Da settimane, gruppi di delinquenti, cosiddetti disoccupati organizzati, tengono in scacco la città. Vogliono posti alla Provincia, e premono con la violenza perché sanno che è il momento giusto: ora sono in ballo i voti. Ho chiesto pubblicamente ai due candidati alla presidenza di pronunciarsi sul tema. Non l’hanno fatto. Liberi di non farlo. Ma libero io di pensare che – sul tema cruciale della legalità – tutte queste differenze tra gli schieramenti non vi siano.

Infine, per fatto personale. Tutti sanno, da Bassolino ai frequentatori di questo blog, perché e a quali condizioni faccio l’assessore. Sono qui solo per dare una mano a Napoli e alla Campania. A fine legislatura andrò via. Nel frattempo amministro senza favoritismi e clientelismi, e sono fiero delle azioni che sto portando avanti – con la struttura dell’assessorato e con il mio staff – per modernizzare la struttura regionale del turismo e dei beni culturali. Peraltro con qualche primo risultato. Se resto al mio posto, è solo per questo.