La rivoluzione iPad

Sono a Stromboli e posto dall’iPad per parlarvi dell’iPad. Stromboli, (meraviglioso) buco del culo del mondo, dove le reti vanno e vengono. Quelle dei pescatori e quelle delle nostre benemerite compagnie telefoniche, che ci sommergono di cellulari, ma si occupano meno di farli funzionare. Bene, la prima notizia è che l’iPad con microsim Vodafone gira che è una meraviglia: veloce, mai una caduta di linea. Fino al mese scorso la chiavetta mortale mi faceva impazzire, per lentezza e continui crolli. La seconda notizia è che la batteria dura moltissimo, l’iPad te lo porti dove vuoi e non si scarica mai.

Ma veniamo al punto, lasciando agli scienziati del web le considerazioni su quello che alla creatura manca: la fotocamera, l’Usb, etc… Da tre giorni ho ripreso a leggere i giornali, grazie all’iPad. Fino all’altro ieri scorrevo i .it dei giornali, ma è diverso: sui siti gli aggiornamenti continui tolgono peso alle notizie, mancano le gerarchie, etc… Pensate al paradosso: il più rivoluzionario degli strumenti tecnologici che salva i vecchi quotidiani. Così andrà a finire, secondo me. Da tre giorni posto voracemente (tra un po’ supererò Rondo, per la vostra gioia?!?); sulla tavoletta magica si scrive (con Pages) che è una meraviglia, veloce e preciso come a battere i tasti di una lettera 22. Da tre giorni dormo meno. Scarico applicazioni con la pala, comprese le più fesse (la maggioranza), ed è divertentissimo. Da tre giorni (non so quanto durerà l’infatuazione) so che senza iPad non si può vivere.

p.s. La fotina arriva in ritardo ma non per colpa dell’iPad!