Da qui al 14 dicembre – giorno in cui Berlusconi si presenterà alle Camere – parte il mese che ricorderemo come il più confuso e grottesco della recente storia politica d’Italia.

Decine di parlamentari si metteranno in mostra, pronti a transitare da uno schieramento all’altro. Avranno il loro quarto d’ora di celebrità: un colonnino sul giornale per spiegare i motivi del voto favorevole o contrario al premier, per raccontare i dettagli della visita a palazzo Grazioli (o per chiedere udienza). Nasceranno – e moriranno – nuove sigle per nuovi gruppi. Il Pd svelerà lo scandaloso mercato.

Il dibattito tra politologi e commentatori toccherà vette inesplorate. Sciogliere le due Camere. O una sola. Cambiare la legge elettorale. Non cambiarla. Fare un governo tecnico. Con Draghi. Farlo di solidarietà nazionale. Con Draghi. Con Pisanu. Allargare all’Udc. Con Berlusconi. Senza Berlusconi. Con Tremonti. E Montezemolo? Continuare, con una maggioranza più ristretta. Ma coesa. Per un po’. Il Pd chiederà le elezioni subito. O un nuovo governo.

L’orgia di parole sarà vomitata in tv, a reti unificate. Omnibus, Unomattina, Agorà, Matrix, Porta a Porta, Ballarò, L’infedele, Annozero, Linea notte, Le invasioni barbariche, Che tempo che fa, In mezz’ora, Exit, Nightline, Niente di personale. Non è escluso che Berlusconi vada a leggere il suo elenco (di che genere?) a Vieni via con me. Il Pd protesterà vibratamente.

Le attività legislative resteranno paralizzate. Niente riordino del sistema universitario. Niente legge sulla concorrenza. Niente provvedimenti di attuazione del nucleare. Niente semplificazione legislativa. Il Pd denuncerà le inadempienze del governo e l’11 dicembre farà una manifestazione.

Intanto, nel frattempo, l’Italia approverà la legge di stabilità. La vecchia Finanziaria che cambia nome: il solito, finto polpettone contabile. Come tutti gli anni. Il mantra è mantenere gli impegni con l’Europa, non allarmare i mercati. Ma siamo proprio certi che questi famosi mercati gradiranno lo spettacolo che sta per andare in onda? Presidente, era proprio necessario programmare questo mese sfibrante?