Varie e eventuali

Bersani manda in giro un video (molto sporco, realistico e credibile) girato a Fiumicino, mentre è in fila per un volo low cost. Domanda: “Scusi, segretario, niente jet privato?”. Risposta, con accentuata cadenza strascicata: “See, jet privato… ancora che non si va a piedi…”. Buon colpo. Però ora, magari, cominciate tutti e due a parlare d’altro.

Il Caymano –  Renzi vede un pezzo di comunità finanziaria, e gli rimproverano le origini non proprio limpide di chi lo ha invitato, tal Serra. Da sempre la sinistra sente il bisogno di accreditarsi presso gli interlocutori che contano. Tutti i predecessori (o aspiranti tali) di Renzi lo hanno fatto. Il primo aspetto non entusiasmante della storia è che la sinistra senta sempre questa necessità: il giovanotto, da questo punto di vista, non innova. L’altro è che, però, questi incontri li fanno i politici di tutto il mondo, e nessuno ci ricama sopra in maniera provinciale. Che poi il boxino pepato su Serra lo faccia il Corriere, ci dice una sola cosa: che lì dentro ci deve essere qualche nemico di Serra. Che non sarà meglio di lui, a guardare la governance (non quella giornalistica) di via Solferino.

Primarie napoletane – Si lavora alle regole di partecipazione al voto, non ancora definite ma quasi dal collegio dei garanti. Queste primarie saranno una corsa ad ostacoli, tra iscrizioni, firme, giuramenti di fedeltà alla causa. Ma c’è una norma che colpisce in particolare. Al secondo turno, il 2 dicembre (che si terrà nel caso in cui nessun candidato superasse il 50%) l’elettore potrà votare solo se sarà «provata l’impossibilità» a registrarsi entro il 25 novembre. Che cosa vuol dire “provata l’impossibilità”? A chi va provata? E come? Con argomenti (“Avevo la febbre”)? Con prove (“Ecco il certificato medico”)? Con testimoni (facendosi accompagnare dal medico)? Questa follia, sappiatelo, può far deflagrare le primarie. Poi non venite a dirmi che non ve l’avevo detto.

D’Alemeide – Ci ricascherà, siatene certi: quando va in battaglia, l’uomo non ha freni, non riesce a tacere. E’ il bello del personaggio: la sua sincerità, la passione che mette nelle cose che fa si riversa integralmente anche nei rapporti con le persone, con i suoi compagni d’arme e con i suoi avversari. I quali (compagni e avversari) non vedono l’ora di spiattellare ai giornali le sue battute salaci e i commenti politicamente scorretti. Prevedo che ci sarà qualche altro “incidente” come quello capitato con la Stampa giorni fa, già oggi ci siamo andati vicini. Poi non venite a dirmi che non ve l’avevo detto.