La questione morale

Andiamo al regolamento, diceva il notaio. Certo, potendo. Ma è da un’ora (domenica 21 ottobre, dalle 10.30 alle 11.30. Correggo: 1 ora e mezza, alla fine del post) che clicco “www.primarieitaliabenecomune.it” senza risultati: nel sito non si entra. Quindi, per discettare di regole, devo prendere per buoni i resoconti delle gazzette, oltre che le puntigliose osservazioni di Dani. Ah, no, ecco. Finalmente trovo il regolamento su “il Post.it“. Grazie Luca.

Lungo, è lungo: 16 articoli per complessivi 93 commi, in gran parte dedicati alla governance di questa macchina barocca, una specie di mostruosa matrioska. C’è il collegio dei garanti che figlia un coordinamento nazionale, che nomina a sua volta coordinamenti regionali (incaricati anche delle attività di “propaganda”, c’è proprio scritto così) e provinciali, i quali nominano gli uffici elettorali, i Presidenti di seggio, gli scrutatori.

Ci vogliono ben 8 commi per individuare gli elettori, come è giusto che sia: si vota a 18 anni, nella propria sezione elettorale, e così via. Poi, al comma 3 c’è la clausola della preventiva sottoscrizione dell’Appello di sostegno alla coalizione di centrosinistra. E al comma 7 si specifica che “non sono ammessi al voto per le primarie coloro che non abbiano sottoscritto il pubblico Appello e la Carta di intenti della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” o coloro che svolgano attività politica in contrasto con la Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”.

Traduciamo in italiano corrente. I due commi chiedono l’assunzione di un impegno preventivo a sostenere il centrosinistra alle prossime elezioni. Purchessia. In versione Vendola, Renzi o Bersani. In alleanza con i moderati. In versione antieuropea. Con Monti, oltre Monti, o contro Monti. Fa lo stesso. L’importante è sostenere il centrosinistra a tornare al potere. Con una firma, solo con una firma.

E, in fondo, che vuoi che sia una firma, è solo un “impegno morale”. Tanto, anche se sottoscrivi l’Appello, nessuno poi verrà a spiarti nella cabina elettorale, quando voterai Storace o scriverai “andate tutti a cagare”. Come tutti gli impegni che si prendono in questo cazzo di paese, potrai tranquillamente aggirarlo. Quindi non farti tanti problemi, riempi l’ennesima scartoffia inutile, e tutti si metteranno l’anima in pace: abbiamo le regole e possiamo fottercene. Che vuoi che sia un “impegno morale” in Italia?

Ecco, questi commi del regolamento (quelli cruciali, che determineranno la partecipazione e il risultato delle primarie) sono una perfetta fotografia del nostro peggio. Lo Stato (l’istituzione, l’ufficio, il partito, la burocrazia) impone con ottusità delle regole prescrittive, occhiute, insensate. Ma sapendo che non potranno essere applicate, e istigando quindi il cittadino a trasgredirle. Così il cittadino viene addestrato scientificamente dallo Stato stesso (istituzione, partito, ufficio, burocrazia, etc…) alla deresponsabilizzazione, all’inganno, alla frode.

Io non voglio frodare nessuno. E quindi non voterò alle primarie. Lo farei se fossi libero – dopo anni di non voto – di scegliere alle elezioni chi preferisco. Senza prendere ora, con una firma, un impegno che non sarei in condizione di mantenere, se le primarie avessero un esito per me non auspicabile. E’ proprio una questione morale.