Negli anni della cosiddetta Seconda Repubblica, gli ultimi venti, l’Italia ha perso ricchezza, gli italiani hanno perso reddito, e molto (il 14%). L’Italia, gli altri no, cristo. L’America è cresciuta, gli altri paesi della zona Euro – anche i peggio messi – hanno mantenuto le posizioni: i dati di Eurostat e del Fondo monetario riportati stamattina da A&G sul Corriere sono chiari, indiscutibili.
Leggendo, ho pensato per un momento che mi piacerebbe metterli tutti insieme in una stanza, i protagonisti di questo ventennio italiano. I presidenti del Consiglio, per esempio. Inossidabili, arroganti, chiacchieroni: Berlusconi, Dini, Prodi, D’Alema, Amato, Monti, Letta. Insieme ai ministri dell’economia e delle finanze. Accigliati professoroni, soloni impalcati su cifre farlocche: Tremonti, Dini, Fantozzi, Ciampi, Visco, Amato, Del Turco, Siniscalco, Padoa Schioppa, Grilli, Saccomanni.
Una specie di gioco con una sola, secca domanda: che cazzo avete fatto per evitare questo disastro? Non più di tre minuti per ogni risposta. Tanto che cosa si dovesse fare era ed è noto a tutti, come ci ricorda l’FMI: riforme del mercato del lavoro; privatizzazioni; liberalizzazioni nel campo dei trasporti, della distribuzione dell’energia, delle professioni, della distribuzione commerciale; formazione del capitale umano, cioè scuola e università; pubblica amministrazione; giustizia civile. No, dovrebbero dirmi che cosa ognuno di loro ha concretamente fatto. Su questi temi, non su altri.
Solo un gioco. Perché le loro risposte (stavo facendo… me l’hanno impedito… i problemi sono altri…) le conosco tutte. Ed anche le mie conclusioni. Siete stati tutti, nessuno escluso, degli incapaci. Accomodatevi sulle vostre solide pensioni e non rompete mai più i coglioni.