Un vecchio diario (15)

Venerdì 11 vedo Sorgi, persona intelligente, non amica. Mi dice di stare attenti, che dobbiamo pensare a consolidare, non a procedere per strappi. Mi parla dell’avvocato e del suo dispiacere per gli ultimi atteggiamenti di D’Alema su Telecom e quantaltro. Mi dice anche che alla Stampa l’altro giorno si è presentato Bobbio alla riunione di redazione e ha detto tutto il male possibile di Di Pietro: “Ma ve I’immaginate in Germania un partito che si chiamasse “Germania dei valori”?”. Sta cambiando qualcosa in quel mondo torinese. Vattimo va con Prodi, ma Rusconi proprio stamattina scrive cose diverse. Io ho la sensazione che loro possono cominciare ad scomporsi. Ieri Prodi ha risposto nervosamente alle cose dette da D’Alema (le solite: Prodi non ha riferimenti in Europa). Forse la linea giusta è esattamente questa: stuzzicarli, provocarli e aspettare le loro risposte stizzite.

Riflessioni di fine settimana. D’Alema è andato dai verdi e ha sparato su Prodi. Bisogna fargli fare quello che crede giusto fare, non c’è altra via. Ciampi viene candidato presidente da Veltroni. La partita deve gestirla lui quanto più è possibile. D’Alema deve parlare con Ciampi e Violante che deve essere il kingmaker. Manconi ha parlato di verifica. È sbagliato e noi non dobbiamo avallarla. O si continua tranquillamente a governare o si va via dopo le europee. Rampini ha materializzato i miei pensieri di fine settimana. Ci vuole un comitato per la difesa dell’interesse nazionale, contro la svendita del paese. Più tardi vedo Nicola Rossi, che naturalmente vuole che tutto passi per il consiglio degli esperti. Vuole tutto nelle sue mani, ma in fondo ha ragione.

Lunedì 14 D’Alema è a Milano. Nel briefing settimanale che si tiene in Prefettura per parlare di sicurezza, sbrodola la qualunque sul Quirinale, prendendosi successivamente ceffoni da Fini e Berlusconi, e dovendo poi fare marcia indietro.

Risultati: sui giornali di martedì non si parla di sicurezza ma di D’Alema e Quirinale. Un viaggio inutile, una totale perdita di tempo. Che fare? Se se ne parla dopo, si perde tempo, lui sta con le orecchie piegate, contrito; se se ne parla prima ti manda a quel paese, perché, mentre Clinton si prepara per ore le risposte da dare nelle conferenze-stampa, lui è capace di fare tutto da solo. E fa cazzate. Gli parlo martedì mattina, e lui mostra di capire. Speriamo che duri qualche ora.

Il consiglio dei ministri di martedì 16 fa la direttiva per le Fs, quella direttiva che tempo fa provocò l’ira di Dio, saltò perché i sindacati non volevano, etc… poi disciplina gli scioperi e anche in questo caso nessuno protesta… questo governo fa un sacco di cose, ma la gente continua a parlare di Mastella e Cossiga. Ci vuole un vero piano di propaganda che parta però dal principale comunicatore di questo governo, che è il suo presidente. Poi ora torna la candidatura Prodi, dopo le dimissioni della commissione europea. Oggi, mercoledì , sarà una giornata importante. In serata D’Alema vede Schroeder. Potrebbero esserci decisioni serie.

Il discorso di Modena di venerdì agli industriali dovrebbe contenere un puntuale, metodico esame delle misure prese dal governo in questi mesi e, in particolare,  nelle ultime settimane. Bisogna dirlo a Cuperlo. Arrivano sondaggi più incoraggianti. Abacus ci dà al 18%. (15. continua)