Le parole sono pietre?

Dario Franceschini: “Alle minacce e agli ultimatum basta rispondere con un principio molto semplice: non si barattano legalità e rispetto delle regole con la durata di un governo. Mai”. Attento, Franceschini. Perché poi un coniglio dovrete tirarlo fuori dal cilindro, e qualcuno troverà la formuletta che aggiusta le cose, un rinvio, un éscamotage, un compromesso… insomma quello che avviene normalmente in politica e in democrazia, di cui non c’è da scandalizzarsi. Per cui non alzare tanto la voce, non urlare troppo. Rischi che, da qui a quindici giorni, qualcuno ti inchiodi a queste parole e te le ributti addosso. E tu dovrai stare lì a spiegare che no, non volevi dire quello che in effetti hai detto, che bisognava salvare il governo e l’Italia, e via precisando, aggiustando, cambiando le carte in tavola. E la gente avrà sempre meno fiducia in te e in voi, dirigenti del Pd, che non avete il coraggio delle vostre azioni e non siete proprio più capaci di dire una verità che sia una, neppure per sbaglio.