Amsterdam – Come un vecchio Provo*

provosStavolta lo scambio casa è andato così così. Due simpatici post-tutto ci hanno offerto il loro appartamentino. E’ in una vecchia scuola pubblica, immagino occupata e poi – si fa per dire – restaurata. In giro lavagne e gessetti, scarponi da trekking, carte geografiche, vecchi giocattoli. Dall’appartamentino a destra esce, nudo, un armadio di due metri. In quello a sinistra un fanciullo si fa un caffé.

In compenso la scuola occupata è a due passi dal Vondelpark, dove mi fiondo a correre alle 6 di mattina. Una ragazza addestra un cavallo, uno sciroccato alla guida di una Pallas multicolore è rispettosamente fermo al semaforo e suona la batteria sul volante, con tanto di bacchette.

Amsterdam è sempre la stessa. Il museo della città ne sintetizza bene il Dna: senso civico, creatività, spirito imprenditoriale, libertà di pensiero. Che meraviglia. A proposito: come va dalle nostre parti?

* La maggior parte di voi non conosce o non ricorda i magnifici Provos olandesi. Alternativi e riformisti, concreti e situazionisti. Occupavano appartamenti, pittavano tutto di bianco, volevano sostituire le auto con le biciclette. Negli anni ’60 entusiasmavano quelli tra noi che cominciavano a soffrire i monasteri delle ideologie. Ecco, ora mi trovo più o meno in mezzo a loro. Tutto molto bello. Ma da domani si va in un buon albergo.