The Italian Newsroom

Sospiri di sollievo per il governo che tiene e balbettii sull’abolizione dell’Imu. I politici esultano (Pdl) per propaganda e abbozzano (Pd) per convenienza, ma insieme gioiscono perché per ora non andranno a casa. I giornali di regime – dall’entusiasta “Foglio” alla recalcitrante “Repubblica”, passando per il compassato “Corriere” – sciacquano i loro editoriali nel superiore interesse nazionale della crisi scongiurata.

Se si tratta di entrare nel merito, vacillano tutti. Il Corriere – prima di venire al solo tema che appassiona De Bortoli, la stabilità purchessia –  mette mille mani avanti sull’annunciata Tares: con il gioco delle “tre tasse” non è che alla fine pagheremo di più? La Repubblica – prima di venire al solo tema che appassiona Mauro, il salvacondotto a Berlusconi – dice che tra Imu e Tares sempre di tasse parliamo. Solo il Foglio si arrampica ad illustrare i vantaggi dell’abolizione dell’Imu, in poche, incomprensibili righe, prima di venire al solo tema che appassiona Ferrara: chi se ne frega del merito, andiamo avanti con il metodo Imu (tolleranza, pazienza, mettersi dal punto di vista degli altri, spersonalizzazione del dissenso: metodo Zen più che Imu), che è quello giusto.

In sostanza, tutti strologano di politica. Maledetta, inutile chiacchiera politica. Non si parla della copertura dell’abolizione dell’Imu, che non c’è ancora (stime – stime – su gettito Iva, sanatorie – tutte da verificare – di contenziosi, promesse di tagli ai ministeri. Nell’insieme chiacchiere). Non si parla della caotica sventagliata di tasse comunali in arrivo, che saranno più care, peggio gestite, e certamente più inefficaci di quelle nazionali. Non si parla di aumento dell’Iva (ecco, alle ore 15.32 lo fa Fassina, confessando la sua inevitabilità). Parlano di politica, i giornalisti, che invece dovrebbero fare un altro mestiere. Scandagliare i fatti, studiare dossier, analizzare scenari. Inchiodare la politica alle sue responsabilità.

Così funziona, nel mondo, il giornalismo. Tra un po’ ci verrà addirittura spiegato in Tv, su Rai 3. Impavidamente, Andrea Vianello manderà in onda “The newsroom”, una serie americana (ecco lo strepitoso pilot) creata dal grandissimo Aaron Sorkin (lo sceneggiatore di West Wing, The Social Network, etc…), che parla di questo mestiere che in Italia non si esercita. Non so se “The newsroom” avrà il successo che merita, caro Andrea. Temo che qui da noi le vicende di Will, MacKenzie e della redazione di “News night” verranno interpretate – tuttalpiù – come bizzarri racconti di fantasia.