Squallore

Letta-BersaniIl signore che ha perso la guida del governo una settimana fa vede il signore che ha perso la guida del principale partito di governo qualche mese fa. L’incontro avviene alla Camera dei deputati, mentre sta parlando il capo del governo e del partito che ha fatto fuori entrambi. I due si abbracciano platealmente. I parlamentari del gruppo del partito applaudono commossi.

Raramente ho visto in scena negli ultimi tempi un atto politico così feroce e meschino. Eppure la politica ne riserva, di episodi sordidi. Bersani e Letta hanno annunciato in maniera plateale e volgare la loro opposizione a Renzi e al suo governo – in un luogo solenne per definizione, il Parlamento, dove le camarille di partito non dovrebbero entrare – utilizzando biecamente l’uno il naturale alone di affetto che circonda un reduce da una malattia, l’altro il naturale sentimento di considerazione umana nei confronti di un vinto.

Operazione di inarrivabile cinismo. Compiuta con calcolo maligno, studiata nei dettagli (“Sono qui per salutare Enrico”). Con il coro festante di un gruppo parlamentare di minus habens, che secondo me non hanno neppure capito che si consumava, con la loro esultante partecipazione, una squallida operazione politica.