Oltre al fatto che non avrei nulla da scambiare, sono già troppo corrotto dentro, nell’intimo, perché l’eventuale operazione criminosa possa riuscire. Comunque, nel caso, sappiate: nessuno mi regali orologi. Non ne porto da una ventina d’anni e forse più. Li trovo volgari, fastidiosi, inutili. (Per la verità non sopporto neppure anelli, bracciali, catenine. E se incontro uno con quei ridicoli fili di cotone colorati o i maledetti nastrini intrecciati o quei cinturini di plastica inventati da Armstrong al polso, gli tolgo il saluto. Della Valle escluso, non si sa mai).
Soprattutto inutili, direi. Ma che cosa ve ne fate mai, oggi, di un orologio da polso? Il tempo, con le sue convenzionali scansioni, si manifesta a noi quotidianamente attraverso i Devices Unici (gli smartphone), che sono i nostri più efficienti prolungamenti: un oggetto in più al polso è solo un appesantimento superfluo. E’ una semplice abitudine? Contrastatela e perdetela. Fa bene alla salute mentale non assuefarsi a niente, modificare i piccoli gesti quotidiani: cambiare colazione, fare una strada diversa per andare in ufficio, e anche abbandonare l’orologio a casa (ché poi anche allacciarsi il cinturino è un’inutile tortura, e se è di acciaio ci si rovina i polsini). E’ un vezzo, una moda, fa status (anche se non ve lo dite)? Nel caso siete proprio andati, non avete speranza.
Naturalmente, però, se un amico ve lo regala per un compleanno, non si può essere scortesi. Nel caso, indossatelo una volta, dal giorno dopo lasciatelo sul comodino. Vale molti soldi? Vendetelo. Ma così non è più un regalo, l’amico si offende. E allora restituitelo. “Ti ringrazio molto, sei molto caro, ma non uso più orologi”. A quel punto, se l’amico se lo riprende e il giorno dopo si presenta a voi con un Iphone in oro e diamanti (ce ne sono dai 5mila dollari in su), beh, allora cominciate a preoccuparvi.