E ora? Ora cosa ci diranno i sultani del dileggio, gli accigliati notai dell’esperienza, gli editorialisti col ditino puntato, quelli che “l’incarico non conta niente”, quelli che “la Mogherini non conterà niente” e quelli che “l’incarico non conta niente e lei men che meno”? E anche quelli che “la nomina della Mogherini sarebbe un triste giorno per l’Europa” (le Monde, giusto per uscire dal pantano italiano)? Ora – dopo le nottate trascorse a trattare per raggiungere lo storico accordo sul nucleare iraniano – la Mogherini non sarà diventata né Talleyrand né Kissinger, ma ha dimostrato di saperci fare, di possedere anche personali doti negoziali, e non ha certo fatto fare brutta figura all’Europa. Un successo per lei e per Renzi, che l’ha voluta Alto Rappresentante contro tutto e tutti. Una delle periodiche sconfitte per i soloni nostrani. Che continueranno a strologare, per fortuna nel crescente disinteresse.
La verità, vi prego, sulla Mogherini
