La nostra classe dirigente

Cerco di trovare le parole più pacate per esprimere il concetto, non so se ci riuscirò. Ho visto al Tg1 – uno dopo l’altro – Renato Brunetta, Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Beppe Grillo, Alfredo D’Attorre esprimere con parole concitate la loro vicinanza all’eroica lotta di Tsipras. E’ stata una sequenza – come dire – molto triste. Ho pensato che un paese dotato di un ceto politico così vile, plebeo, demagogico e opportunista non può andare da nessuna parte. Ho anche pensato che ci sono dei cittadini che votano questi signori, quindi – in fondo – non posso prendermela solo con loro. Infine ho pensato – e la cosa, sia chiaro, non mi ha risarcito dei pensieri precedenti – che è bene tenersi Matteo Renzi per molto tempo ancora. Senza neppure discutere. Perché possiamo parlare e avere idee diverse su tutto (scuola, lavoro, sicurezza, etc…), ma sulla cruciale questione europea la nazione cui appartengo dovrebbe parlare la stessa lingua: quella della serietà e della responsabilità.