Post Scriptum. Antonio, a leggere i giornali napoletani di stamattina mi viene da rimangiarla, la lettera che ti ho scritto ieri. Su Repubblica Massimo Paolucci avvolge la tua possibile candidatura dentro le volute di una discussione interna al Pd e ai suoi oscuri equilibri. Sul Corriere del Mezzogiorno Tino Santangelo sentenzia con candore che devi tornare semplicemente perché sei il migliore: non un dubbio, non una riflessione critica (e autocritica) sulla lunga esperienza condivisa di governo. Sul Mattino Mauro Calise dice con sprezzo leninista che sarai tu a riflettere e decidere se concederti al popolo napoletano. L’idea che debba essere tu a ripresentarti agli elettori con umiltà, segnando un radicale cambiamento di rotta rispetto al passato, neppure lo sfiora.
Il mix di inconsapevolezza e arroganza che traspare dalle loro parole è la migliore dimostrazione del grado di distanza dalla realtà di buona parte della classe dirigente cittadina e della difficoltà estrema, forse dell’impossibilità, dell’impresa cui ti accingi.
Detto questo, buona fortuna comunque.