Napolislam

Non va nelle sale (doveva tornarci il 25 novembre, io l’ho visto un po’ di tempo fa) Napolislam, un docufilm garbato, divertente e rispettoso che racconta la storia di alcuni napoletani convertiti all’Islam. I signori dell’Uci (immagino sia la casa di distribuzione) spiegano: “In queste giornate di tensione e shock, a seguito dei fatti di Parigi, visti i temi trattati pur con grande sensibilità, si è preferito rimandare l’uscita del film”.

Che cazzata. Il film – oltre a essere bello in sé – dice un po’ di cose che proprio in questi giorni ci tornerebbero assai utili. Intanto ci mostra da vicino questo famigerato Islam, nella sua versione popolare, pacifica, familiare e  casereccia. Quella vera (almeno per quanto mi è dato capire. E sperare). Emblematico il fantastico dialogo tra una mamma e la figlia che ha scelto l’Islam: “Tu parli sempre di Allah, Rosaria, ma la Nutella te la mangi, eh?”.”Ma che c’azzecca mammà, mica int’a Nutella ce sta ‘a carne ‘e maiale…”. In secondo luogo il film parla della Napoli che mi/ci piace. La Napoli accogliente, stra-multiculturale, che non si chiude mai, guarda con occhio partecipe e ironico le diversità, le metabolizza e le fa sue come le mille espressioni di vita che ha visto scorrere nella sua storia. 

Un film da vedere, insomma, per gettare uno sguardo sull’altro e capire meglio noi stessi. Invece ce lo negano (magari per una di quelle stupide mosse di marketing? Mah…).