Il film più bello

Ieri sera piangevo da solo, a casa, mentre assistevo al più bel film che sia dato di vedere. Un film con una sceneggiatura che si è sviluppata da sé, in diretta, davanti agli occhi degli spettatori. In maniera casuale e inusitata, come casuale e inusitata è la vita. Con tutti i ruoli disegnati nel modo giusto. Il vecchio eroe amato (e bistrattato) che, nel momento della massima difficoltà, si carica sulle spalle il suo esercito e lo porta alla vittoria. I cattivi che ripiegano, abbozzano, sorridono a denti stretti, di qua e di là dell’oceano. I comprimari che portano in trionfo l’eroe. Il mondo intorno che assiste attonito, come i giornali di stamattina che fanno titoli di scatola, ma non possono capire. Perché quei due minuti sono passati inesorabilmente. Li abbiamo vissuti e basta.

Ora il punto non è capire chi vincerà la guerra, quanto tempo durerà il vecchio eroe, dove trascorrerà i suoi prossimi giorni. A noi non interessano scaramucce e scartoffie, trame intestine, gelosie, permalosità e prerogative. A noi interessa che il film finisca (perché sappiamo che finirà) nella maniera migliore. Sui titoli di coda, quando arriveranno, fateci piangere di commozione e di gioia. Tutto qua.