Scovate le differenze

Uno, onestamente, non lo apprezzavo per niente. Non mi piaceva quella sua aria pretesca, che pareva sempre nascondere una ipocrisia di fondo. Quando era protagonista, non amavo i suoi ragionamenti rotondi, le sue mediazioni, le continue dissimulazioni. Che andavano di pari passo con una rude e furbissima gestione del potere.

L’altro lo frequentavo parecchio (anche se, come tocca ricordare spesso, parliamo ormai di 20 anni fa), e lo apprezzavo tanto. Credevo in quello che, a me e a tanti altri (sempre 20 anni fa), pareva un progetto riformista e innovatore, e collaboravo con lui, senza alcun rapporto di subalternità o fideistico (che non ho mai avuto con nessuno nella vita).

I due stamattina tengono due lunghe interviste, il primo su Repubblica, il secondo sul Corriere. Uno cerca di capire e spiegare, allarga lo sguardo sul mondo e fornisce indicazioni stimolanti sul futuro. L’altro parla con la pancia, guardandosi l’ombelico, e il rancore pervade ogni sua singola parola.

Dopo averli letti, mi sono chiesto come mai oggi mi trovo a giudicarli in maniera diametralmente opposta a 20 anni fa. Sono cambiati loro o sono cambiato io? Chi lo sa, e soprattutto chi se ne importa. Intanto scovate anche voi le differenze, come diceva quel giochino della Settimana Enigmistica.