Poi verranno analisi, critiche e progetti. Ora, amici del Sì, la sola cosa giusta è prendere un lungo respiro ed evitare alcuni errori letali. Ve li elenco in modo un po’ crudo:
- Non prendiamocela con gli italiani, vi prego. Hanno votato che più chiaro non si poteva. Cerchiamo solo di capire perché.
- Non scarichiamo sui vincitori. Dovranno assumersi responsabilità. Ma il 40% del paese non può mettersi alla finestra.
- Non sogniamo immediate rivincite. La botta è stata durissima. Ci vorrà tempo per assorbirla.
- Non bruciamo un leader che c’è (l’unico, allo stato) e una bella e giovane classe dirigente in formazione. Non mettiamo loro ansia.
- Riposiamoci, leggiamo, studiamo, guardiamo fuori, allontaniamoci dal campo di battaglia. Qualcosa in più capiremo.
Quanto al resto (governo, partito, futuro), Matteo Renzi ci rifletterà tanto meglio quanto meno sentirà l’assillo di dover dare risposte all’esercito che ha combattuto una generosissima battaglia, molto nel suo nome. Diamogli una mano.