SudClaudio Velardi ama definirsi lobbista e comunicatore. Ma per chi lo conosce da tempo è anche e soprattutto uno che non teme di andare contro corrente, di prendere posizioni scomode. E così, una volta che Renzi ha annunciato quali sono i sedici dicasteri del suo governo, mettendo la parola fine all’era della Coesione e chiamando nella sua squadra un solo ministro del Mezzogiorno continentale (nella lista c’è, ovviamente, pure il siciliano Alfano Alfano), la calabrese Maria Carmela Lanzetta, si è subito affrettato a commentare che «va bene così, anzi va benissimo così».

Stavolta non teme di essere andato un po’ oltre?

«Macché. E sono pronto ad argomentare subito».

Prego, cominci dai ministri.

«Lanzetta è sicuramente una persona valorosissima, una donna che ha avuto il coraggio di alzare la voce contro le cosche calabresi, rischiando di persona. E questo le fa molto, molto onore. Eppure, allo stesso tempo fornisce una rappresentazione retorica del Sud: è un emblema della sofferenza, non certo l’alfiere delle potenzialità di sviluppo di una terra in cui vivono 20 milioni di persone. Ma del resto, viste le condizioni economiche e sociali dell’odierna Italia meridionale, non potrebbe essere altrimenti».

Un Sud in disarmo e adesso anche senza Coesione.

imagesLa notizia è la seguente: “(ANSA) – NAPOLI – Un servizio di trasporto ‘pubblico’ alternativo, totalmente abusivo, a Napoli. A scoprirlo sono stati i carabinieri che hanno accertato che si pagava un euro a persona per viaggiare stipati dentro furgoni non sicuri. I militari della compagnia di Poggioreale hanno sorpreso quattro mezzi privi di assicurazione. In uno dei casi, poi, l’autista non aveva la patente. Il servizio copriva la zona orientale di Napoli, vicino al carcere di Poggioreale”.

roghi 

  1. Dal diluvio di commenti seguiti al mio post su don Patriciello (insulti in larghissima prevalenza, imbarazzate difese degli amici), estraggo quello di Paolo Cecchini: “Sig. Velardi, lei rappresenta ciò che il popolo ormai disprezza, una casta di privilegiati improduttiva e saccente, invece di fare l’intellettuale scenda in piazza al fianco della gente come don Maurizio, vada anche lei ai funerali, forse comprenderà qualcosa della vita“. Penso che Cecchini fotografi abbastanza bene lo stato delle cose, e non credo che la questione riguardi il sottoscritto (non a caso attaccato dai più per i suoi lontani trascorsi di “politico”, amico di Bassolino e D’Alema, etc…). Il problema va ben al di là.

Napoli-1Corro di prima mattina. Salgo al corso Vittorio Emanuele dalla Pignasecca: una traversa di via Pasquale Scura è integralmente occupata dalla spazzatura. I marciapiedi del corso non sono utilizzabili, quando non per le auto in sosta, per le buche, o perché lavatrici, sacchetti, vecchi divani li ingombrano. Anche la villa comunale è impraticabile, immagino per lavori in corso: fatto sta che è un percorso ad ostacoli. A via Caracciolo i resti di una manifestazione chiamata ‘Pizza Fest’: decine di baracchini rossi occupano l’intero lungomare, bottiglie e cartoni sparsi dappertutto, anche sugli scogli. A piazza Plebiscito stazionano decine di poveri cani. Al ritorno, su via Toledo, conto otto poveri cristi buttati per terra a dormire.