Le elezioni sono passate, e sono andate come è noto. Si è trattato di un voto libero. La gente ha votato per l’Europa e per le personalità (Bonino, ma anche Prodi) più legate all’Europa. Se vogliamo essere fiscali il centro-sinistra è davanti al centro-destra. Perché non vuol dire granché? Perché l’interpretazione  corrente è che è finito l’asse D’A!ema-Marini  per le sconfitte dei due partiti. Questo è il punto. Che fare? Rimpasto? Vediamo i dati. Non mi sembra che abbia senso. La base del governo sta in Parlamento, e lì il Ppi ha una caterva di parlamentari che votano e devono continuare a votare, fino alla fine della legislatura. Tuttalpiù bisogna dare ai democratici (a Maccanico, per esempio) le riforme istituzionali. Rilanciare la coalizione sul piano programmatico, ideale, organizzativo, aggregativo, organigrammatico. Può farlo da qui Minniti, dato che né D’Alema (non può), né Veltroni (non sa) non lo faranno.

Giorni stanchi, successivamente. Me ne vado  a  Capri  il fine  settimana. Mannheimer  ci  dice  che i  dati  sono  non  buoni, ma ottimi (i Ds al 23%, l’Asino all’8). lo dubito. Sul Quirinale avanza la Jervolino, con Veltroni che si muove bene per tenere insieme la maggioranza. Sulla guerra, qualcosa si muove. L’Opa  Telecom  procede  senza  impennate,  ma  la situazione di Bernabé non sembra brillante. Parlo con Galateri venerdì e gliene dico quattro.  A  Sorgi farà  capire  che gli faccio un po’ paura.

Nasce e muore subito l’operazione “Lombardi”. Alla Difesa studiano un piano  per  abbattere  i  barchini  clandestini  che vanno e vengono per l’Adriatico. D’Alema approva entusiasticamente. Minniti boccia. Ci metteremmo in lite con la Macedonia , nostra  alleata!

Giovedì sera. La Nato ha ammesso le sue responsabilità nella strage del giorno prima che ha ucciso una settantina di kosovari. Modiano mi dice che Intesa si prepara a prendersi Comit. Bernabé chiama D’Alema e gli dice che sta combinando con Dt per realizzare la più grande azienda telefonica del mondo. Il progetto è ardito, D’Alema si incazza e tratta Bernabé molto male, dopo Colaninno ci dice che il progetto è folle, e che ci verrà a spiegare perché la mattina dopo.

Viene avanti il progetto Ti-Dt. Bernabé lo ha sviluppato ma adesso bisogna gestirlo, altrimenti rischiamo di andare sotto. Nei giorni successivi si comprende che il progetto è una bufala. Progressivamente anche D’Alema se ne convince. La partita è ancora aperta a martedì 20. lo, Rossi, Bassanini, Micucci siamo tutti contro in sostanza, ma dobbiamo accelerare e intensificare la nostra azione .

Venerdì 9 vedo Geronzi. Parliamo di De Santis da collocare. È d’accordo. Parliamo della Treccani. Dice che mi farà incontrare Cappelletti. Parliamo di Torino. Dice che Masera, poi Arcuti, infine l’Avvocato sono stati scorretti e arroganti, e che lui non ha nessuna intenzione di procedere, anzi che combatterà strenuamente. Gli hanno annunciato l’Opa la domenica famosa, avevano predisposte tutte le procedure e lui ha detto no, per questi motivi e perché il piano puntava a distruggere Mediobanca. Ma si salverà e si rinnoverà Mediobanca? gli ho chiesto. E lui: “Sì, Cuccia ha un piano che prevede che Maranghi diventi presidente, Bernheim sia cacciato dalle Generali e Cingano diventi  Ad”. E Banca di Roma? Guarderà al Monte dei Paschi.

Giorni grigi: si cerca di realizzare il patto del lavoro (siamo al 14 dicembre), si lavora per districare l’affare Mose, l’affare Ocalan, l’affare scuola, l’affare 513, ma non ci schiodiamo. Il governo lavora benino, conquista una faticosa sufficienza, ma non va oltre. Il massimo sforzo per il minimo risultato.

Colaninno ha prima chiesto un appuntamento tramite Bersani, e poi ha visto D’Alema lunedì 14, sempre insieme a Bersani. Ha detto di aver ricevuto credito da un pool di banche americane per 40 miliardi di dollari. Con questi soldi lancerà un’Opa per l’acquisto del 25% di Telecom, pagano le azioni il 30% in più. Poi venderanno Tim (dove vogliono spedire Bernabé) magari ad Agnelli, acquisendo il controllo totalitario, venderanno Omnitel a Bendelsmann (un italiano – tipo Caltagirone – potrebbe prendere il 10%), e si candideranno per il 4° gestore della telefonia, utilizzando le ultime tecnologie (telefonino satellitare, etc…). Colaninno lavora con un gruppo di imprenditori del Nord-Est.

100 napoletani più che degni hanno firmato un documento a favore di Umberto Ranieri in cui si parla essenzialmente di Mezzogiorno. Sono note le modalità di raccolta di questi manifesti. Qualche persona di buona volontà e mossa dalle migliori intenzioni scrive un nobile appello e chiede ai soliti noti di sottoscriverlo, a volte senza neppure leggere loro il testo. Se il mobilitatore è credibile, al mobilitando basta sapere chi altro ha firmato; su questa base dà la propria adesione al documento.