Non mi piace, non mi piace per niente. Non mi sembra neppure una bella donna. Saranno quei lineamenti da bambolina dell’Ottocento, il nasino all’insù e un’inutile massa di capelli che invade una fronte “poco spaziosa”, avrebbe detto mia zia. Sarà lo sguardo smarrito dall’uso massiccio delle lentine, che lei destina con la stessa intensità vacua ai bambini denutriti del Sahel come ai prepensionati di Sel. E non mi piace quell’andamento contadino tipico delle donne dell’Italia padana (di cui le Marche sono propaggine), che la sua più illustre predecessora sublimò con ieratica magrezza negli anni della vecchiaia, e che lei esibisce con goffaggine compunta.
Concita De Gregorio
Renzi non corra da segretario
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