Nell’affaire Celentano/Sanremo non c’è quasi nulla che mi sia piaciuto, finora. Chi se ne frega, direte. Ve ne parlo lo stesso, cercando di procedere con ordine:

1. La Rai e Morandi lavorano da tempo per portare Celentano a Sanremo. Obiettivo comprensibile. Può fare crescere gli ascolti, innanzitutto facendo quello che ormai gli riesce meglio: il guitto. Nell’Italia confusa del 2012, Celentano può valere come succedaneo di Grillo: più schiettamente reazionario, meno fastidioso e più addomesticabile. Naturalmente, perché la sua presenza faccia il botto di ascolti, bisogna fare crescere spasmodicamente l’attenzione sulla sua performance. Non su quella canora (che a nessuno interessa) ma sul resto.