Ieri sera, lunedì 22, ero a cena con Gad Lerner. Ho ricavato impressioni pessime. Penso che lui, insieme a Mauro, Maltese, e forse anche in competizione interna con Rampini, Giannini, etc…, lavorino organicamente contro di noi. La loro tesi è lucida e secca: voi lavorate in totale isolamento, in questo siete davvero craxiani. In più siete degli illusi, pensate di cambiare il mondo e non capite che dovete allearvi con quelli che contano, e soprattutto con Prodi di cui dovete accettare la guida perché è più esperto, più bravo di voi, ha più rapporti con l’Italia che conta e con quella che c’è realmente. Ad un certo punto arriva la telefonata di Ezio Mauro che, come un invasato annuncia che la Consob ha bocciato l’Opa di Olivetti su Telecom, accusandoci di essere dei dilettanti. C’è di che essere davvero preoccupati. La botta che prendiamo su Telecom, in termini di credibilità nei circoli che contano, è grande. Rischiamo di portarcela dietro per lungo tempo, forse per sempre. E non nego neppure che alcune delle cose che Lerner dice siano vere: siamo autoreferenziali e forse un po’ dilettanti. Nella vicenda Telecom quello che, ad esempio, è impressionante è che noi siamo stati fottuti da due cosiddetti amici di D’Alema: Rossi e Spaventa. È possibile che noi non si sappia nulla? Che D’Alema non abbia fatto due telefonate? Il nostro esercito non lo vedo, insomma. Nessuno lo tiene insieme, lo mette in movimento, lo istruisce.
Rutelli
Il problema Rondolino. Ha combinato un casino, prima con un’intervista di D’Alema alla Stampa in cui il presidente ha detto cose pazzesche sui suoi colleghi europei, poi con due collegamenti Tv con Lerner e Santoro di cui non si sapeva niente, su ospiti, modalità e quantaltro. Come affrontare il problema? Come sempre, la responsabilità è mia, dice quello. A Rondolino voglio bene, lo copro sempre, ma forse bisogna trovare una via d’uscita, qualche incarico per lui, tipo un sub-commissariato per il Giubileo, che forse è a disposizione .
Venerdì D’Alema non va a Berna per la nebbia e si mette in collegamento con gli emigrati. Cofferati non va all’incontro con le parti sociali perché non trova posto alla riunione. È un cretino. Ocalan va via. Dove? Si cerca una soluzione. Sento parlare di Yemen, Croazia, sempre via Russia. C’è un gran giro di servizi segreti: i turchi hanno saputo, perché i palestinesi hanno avvisato gli israeliani che glielo hanno detto. Un casino.
Il prossimo fine settimana Ocalan dovrebbe essere spedito via (dove non lo so e non voglio saperlo). Se ne occupano Minniti, Latorre e Cuillo.
Dipartimenti da rifare. De Ioanna ritarda, blocca, impedisce, e noi cerchiamo di cambiare qualcosa. È il tema eterno della burocrazia.
Ora (16 dicembre) la situazione politica comincia a preoccupare. I Ds di Roma hanno attaccato violentemente Rutelli per il voto romano e lui ha risposto per le rime. I Ds sono scemi, perché l’attacco fatto ora è insensato. Anche se Rutelli è quello che è. Detto questo, il problema è che il governo dovrebbe sopravanzare con una forte azione riformista il teatrino politico. D’Alema dovrebbe essere in grado di dire: questa è la mia politica, il resto non conta. Una sorta di discorso alla politica italiana, questo ci vorrebbe. Per esempio si potrebbe fare a gennaio, istruendo bene la pratica, un’assemblea dei gruppi parlamentari della maggioranza per l’attuazione del programma di governo .
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