Quante parole senza senso, improprie, sbagliate diffondiamo ogni giorno a piene mani, fino a farle diventare di uso comune nei momenti più improbabili, dolorosi, strazianti? Quanti stramaledetti danni provochiamo con articoli di giornale, talk show, dichiarazioni, tweet, commenti in rete? Di quante cose orribili siamo tutti responsabili, se una povera ragazza distrutta per la morte di suo padre in un incidente causato dall’errore di un essere umano, finisce per dichiarare ai microfoni contro i “soliti poteri forti”, come se fosse un politico di quarta fila? Mi sento una merda. Provo dolore per la ragazza, costretta – nel momento forse più triste della sua esistenza – a tirare fuori parole assurde, quando parole non ce ne sono. Provo vergogna per tutti noi, che non insegniamo ai nostri ragazzi il valore del silenzio.
I soliti poteri forti
