BerlsuconiIl post che, per pigrizia, non ho scritto ieri (in compenso ho visto un delizioso Polanski: correte al cinema), lo ha scritto Pigi Battista – un giornalista vero – stamattina sul Corriere. Glielo rubo e ve lo giro, sottolineando quelli che – a mio avviso – sono i due aspetti centrali di tutta la ventennale vicenda: 1) un leader è tale se aggrega, convince, mobilita, ma poi è capace di includere, sintetizzare, selezionare, gestire, promuovere, governare. Qui il fallimento di Berlusconi è stato totale, la semplice cronistoria lo dimostra; 2) i voti ce li ha lui.

GasparriArriva un signore dalla Finlandia, commissario europeo agli Affari economici, e dice: 1) la decisione di abolire l’Imu non è stata in linea con le indicazioni europee; 2) l’Italia è come la Ferrari, però il talento non basta.

Due cose di puro buon senso (che l’abolizione dell’Imu sia stata una sciocchezza, lo dimostrerà di qui a poco l’aumento Iva, che si aggiungerà alle altre tasse già arrivate. Che non bastino talento e inventiva ad un paese, è una semplice ovvietà), dette con la serietà tipica di questa gente del Nord (non è il caso di elencare i record che la Finlandia sta inanellando in tutti i campi).

Sospiri di sollievo per il governo che tiene e balbettii sull’abolizione dell’Imu. I politici esultano (Pdl) per propaganda e abbozzano (Pd) per convenienza, ma insieme gioiscono perché per ora non andranno a casa. I giornali di regime – dall’entusiasta “Foglio” alla recalcitrante “Repubblica”, passando per il compassato “Corriere” – sciacquano i loro editoriali nel superiore interesse nazionale della crisi scongiurata.

Nelle democrazie dell’alternanza si ricorre alle grandi coalizioni per due motivi.

Può accadere che nessuno degli schieramenti principali conquisti la maggioranza alle elezioni, per l’avanzare di terze forze o – più spesso negli ultimi tempi – di forze a vario titolo anti-sistema. In questo caso gli schieramenti principali si uniscono per un periodo, con l’obiettivo di fare rientrare proteste e opposizioni radicali, riformando e riammodernando il sistema, rendendolo più aperto e inclusivo.