Mattinata napoletana

Napoli trafficoLa riunione al S.Orsola è fissata alle 11. Maria Rosa arriva da Roma in treno alle 10: prendiamo appuntamento a piazzetta Augusteo per arrivare comodamente al corso Vittorio Emanuele in funicolare. Il suo calvario comincia alla stazione – dove i tassisti impiegano dieci minuti per trovare un accordo, organizzare la fila e prendere a bordo i polli preferiti – e si snoda lungo via Marina, paralizzata perché dei cortei di professionisti (di cortei) bloccano il Rettifilo. Alle 10.45 mi lancia il primo allarme. Vieni direttamente lì, le dico, io intanto vado alla riunione. Che comincia in sua assenza. Lei richiama più volte, fino a quando è costretta ad abbandonare le speranze. Verso le 11.30 mi dice: “A questo punto torno in stazione e riparto per Roma”. Alle 11.45 finisco la riunione e il problema di arrivare in stazione diventa mio. Dal Corso prendo la funicolare del Vomero fino a piazzetta Fuga, scendo al parco Margherita  con quella di Chiaia, salgo sulla metropolitana a piazza Amedeo, e alle 12.55 sono in stazione, appena in tempo per prendere il treno delle 13. Mi sono salvato grazie a vecchi, gloriosi e razionali mezzi di trasporto (le funicolari) che hanno più di un secolo di vita ed alla puzzolente, cadente linea metropolitana delle FS. Mezzi superstiti in questo deserto di civiltà. Addio Napoli.