E dunque, come cambierà il mestiere più antico del mondo il giorno dopo?E, se cambierà, cambierà proprio tutto? Procediamo per gradi.
Il bravo lobbista opera da tempo per trarre dalla rete ogni informazione utile al suo lavoro, facendo monitoraggio. A partire da quello legislativo e parlamentare, che inchioda al computer per intere ore ogni giovane che metta piede in una società di lobbying. Per proseguire con le rassegne stampa telematiche generali e di settore da destinare ai clienti. Per finire a siti e social network, di cui vanno seguiti con tempestività gli aggiornamenti. Questa parte del lavoro era già digitale prima del Covid e continuerà ad esserlo. E sarà sempre più svolta da algoritmi, non da umani.
Gli umani invece – veniamo al secondo, decisivo stadio del lavoro del bravo lobbista – devono usare la loro testa prima di tutto per fare alle macchine le domande giuste sulle informazioni necessarie, e poi incrociare i dati raccolti, con mentalità strategica e crossmediale. E’ da questa cruciale capacità che deriva il valore aggiunto del lobbista. Così un onesto professionista diventa un consulente strategico e getta le basi per l’operatività conseguente. E’ un processo che avviene dentro quei meravigliosi computer che sono le nostre teste, e di certo non ha bisogno delle passeggiate in Transatlantico, che finiscono solo per ingigantire oltre misura il valore delle relazioni a discapito dei contenuti.
La terza fase del lavoro è la messa a sistema delle informazioni raccolte e la conseguente individuazione degli interlocutori (stakeholder, alleati, avversari…) da sensibilizzare o neutralizzare per il raggiungimento degli obiettivi. Qui il distanziamento sociale ha cambiato tutto, con vantaggi evidentissimi. Online impieghiamo meno tempo e risorse di prima per gestire call e videocall, redarre report e paper, organizzare seminari e workshop. Con maggiore soddisfazione degli interlocutori. E, quasi sempre, mettendo a fuoco con più chiarezza problemi, obiettivi e strategie.
Così, del tanto vituperato lobbismo (che non è il nostro) fatto di chiacchiere oscure, relazioni opache, intrallazzi e piaceri, non rimane letteralmente niente. In queste settimane le attività dei lobbisti hanno fatto un salto di qualità in trasparenza, efficacia ed efficienza. Dopo l’emergenza, chi volesse rieditare antiche consuetudini e pratiche apparirà semplicemente e finalmente, agli occhi di tutti, un maneggione, un vecchio arnese. Sappiatelo, amici e colleghi, e regolatevi di conseguenza.